Il numero delle start-up innovative in Italia continua a crescere. Secondo i dati del Registro delle Imprese 2019, il numero di startup innovative è, ad oggi, pari a 10.320.
Oltre 210 quelle a vocazione sociale.
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Start-up innovative e a vocazione sociale. Cosa sono?
Le startup innovative sono state riconosciute con il decreto crescita bis del 2012 che, al fine di agevolare la nascita di nuove attività imprenditoriali, conferisce alcuni vantaggi (ad esempio organizzativi, fiscali, etc.) alle società iscritte al registro delle startup innovative. L’iscrizione prevede, ad esempio, che la società sia costituita da meno di 60 mesi, abbia un fatturato massimo di €5 milioni e commercializzi beni o servizi dal contenuto tecnologico e innovativo, oltre a essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del valore maggiore tra costo e valore della produzione; impiego in percentuale maggiore o uguale a 1/3 della forza lavoro, di personale in possesso di dottorato di ricerca, oppure, in percentuale superiore a 2/3, di personale in possesso di laurea magistrale; essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto per un’invenzione di tipo industriale, biotecnologico, relativa a semiconduttori o nuove varietà di specie vegetali
Tra i soggetti ibridi rientrano anche le startup innovative a vocazione sociale (“SIAVS”) che operano negli stessi settori delle imprese sociali, definiti nel D.Lgs 112/2017, e includono finalità di interesse generale quali, a titolo di esempio, servizi alla persona, servizi assistenziali e sociosanitari, istruzione, ambiente, arte e cultura, etc. Attualmente sono 210 a vocazione sociale, con un trend di crescita del 20% circa tra 2017 e 2018.
I settori più ricettivi per le start-up
Tra le 358 mila società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 2,82% risultava registrata come startup innovativa alla data della rilevazione, dato in aumento rispetto al 2,75% registrato tre mesi fa. Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup risulta in netto aumento rispetto al trimestre precedente (+38milioni, +7,7% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 527,1 milioni di euro; il capitale medio è pari a 52.319 euro a impresa, in aumento di circa 2.200 euro rispetto al precedente dato trimestrale.
Il 72,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese. In particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni:
- produzione di software e consulenza informatica, 34,4%;
- attività di R&S, 13,4%;
- attività dei servizi d’informazione, 9,3%.
Il 18,4% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,3%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,1%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,7%), mentre il 3,6% opera nel commercio.
In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali appare rilevante. È una startup innovativa il 7,9% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 4,9%. In alcuni settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: è una startup innovativa il 35,7 % delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer), il 35,2% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura il 67,2% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).
Quante sono le donne alla guida delle start-up innovative?
Le start-up innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.365, il 13,6% del totale: incidenza nettamente inferiore rispetto al 22,1% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.358, il 43,3% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (47,5%). Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.897, il 18,8% del totale.
Si tratta di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative. Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 42,9% delle startup (4.323 in tutto), contro il 33,7% delle altre imprese. Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 325, il 3,2% del totale, una quota inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (8,4%). Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 13,7% (1.378), proporzione più simile a quella riscontrata tra le società di capitali (14,5%).
Fonte articolo: Start-upnews.it
Capacity building e Impact investing a supporto delle start-up a impatto sociale
Per consentire alle start-up a vocazione sociale di rispondere in modo innovativo alle sfide sociali e ambientali, storiche ed emergenti, come l’inclusione sociale e lavorativa, o conseguenti ad esempio all’invecchiamento della popolazione, Fondazione Social Venture GDA promuove percorsi convergenti tra welfare tradizionale, strumenti di capacity building e iniziative di open innovation indirizzate al nuovo ecosistema dell’imprenditoria sociale. Ne è un esempio Get it! – Percorso di Valore, il programma di incubazione, accelerazione e mentorship, realizzato dalla Fondazione in partnership con Cariplo Factory, e indirizzato alle start-up a vocazione sociale. Attraverso 5 Call For Impact tematiche offre agli aspiranti imprenditori sociali un percorso adeguatamente strutturato con un approccio tailor-made, per offrire competenze, strumenti di capacity building e capitale paziente all’ecosistema delle start-up a vocazione sociale.
In Italia, infatti, esiste un tessuto di imprese sociali, che potrebbero raggiungere la sostenibilità economica, esprimendo il proprio potenziale innovativo per rispondere alle principali sfide sociali, ambientali e culturali, in modo capillare; tuttavia, in molti casi, tali start-up si trovano in una fase troppo prematura per intercettare l’offerta di capitale degli investitori a impatto. Il più delle volte posso affidarsi solo ai Fondi “seed” – esigui per numero e disponibilità di risorse – o alla ristretta platea composta dalle cosiddette “3 F”: Family, Friends and Fools. Per questa ragione, l’attività di advisory e investimento della Fondazione adotta un approccio integrato tra la promozione dell’impact investing e lo sviluppo delle condizioni ideali per favorire l’innovazione sociale. Dalla volontà di concretizzare questa vision, nasce il programma Get it!, che consente alla Fondazione di intercettare su base nazionale idee e start-up capaci di offrire soluzioni innovative in settori specifici: ambiente, cultura, salute, welfare, turismo, food e smart cities; le principali aree delle 5 Call For Impact del programma.
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Fondazione Social Venture GDA, in qualità di advisor e investitore, è impegnata nella promozione dell’impact investing in Italia, attraverso il supporto a iniziative, imprese sociali e start-up in grado di generare impatto sociale, ambientale e culturale. Se sei un imprenditore sociale o hai una start-up innovativa a vocazione sociale, scopri le opportunità di investimento della Fondazione!
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