Giovedì 25 gennaio, nella cornice dell’evento “Dati alla mano: scuola, disuguaglianze e tecnologia” – presso il MEET a Milano – si è tenuta la presentazione dei risultati della ricerca realizzata da Fondazione Cariplo, WeSchool e Politecnico di Milano all’interno di una tavola rotonda con esperti e policy makers del settore.
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Il convegno è nato con l’obiettivo di analizzare l’impatto delle nuove tecnologie – Big Data e AI – all’interno del comparto scolastico e comprendere come tali strumenti digitali possano aiutare a ridurre le diseguaglianze. La ricerca ha analizzato i trend di cambiamento della didattica supportata dalla tecnologia, gli scenari di applicazione di strumenti di innovazione didattica digitale al segmento universitario, l’utilizzo attuale dei Learning Management Systems e i modelli più efficaci, i dati di utilizzo di una piattaforma di digital learning (interazioni tra studenti, dinamiche tra gruppi, fenomeno dell’abbandono della piattaforma) e le disuguaglianze nell’accesso alla didattica digitale integrata. A presentare la ricerca sul palco c’erano Tommaso Agasisti, professore del Politecnico di Milano, e Paolo Canino dell’Evaluation Lab della Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore.
Per la prima volta in Italia, una piattaforma di didattica digitale ha condiviso dati anonimizzati di milioni di utenti per contribuire alla ricerca scientifica. I dati alla base della ricerca si riferiscono al periodo tra marzo 2019 e agosto 2021 e raccontano l’esperienza di didattica digitale di 1 milione 730.000 utenti attivi sulla piattaforma WeSchool, di cui l’88% studenti e il 10% insegnanti (2% appartenenti ad altri gruppi, ad esempio genitori). L’analisi ha riguardato circa 16.000 scuole di tutta Italia, più di 172.000 insegnanti e oltre un milione e mezzo di studenti.
Analisi di dati e AI per superare le disuguaglianze
Il team di ricerca ha provato a definire l’”abbandono scolastico digitale” approfondendo le situazioni in cui uno studente abbandona la piattaforma prima della fine del corso. Ecco alcuni dei dati emersi:
- Gli studenti che abbandonano il corso rimangono attivi solo il 25% del tempo rispetto ai loro compagni;
- oltre la metà delle classi analizzate presenta almeno uno studente che ha abbandonato il corso;
- in una classe su quattro più del 15% degli studenti ha abbandonato il corso;
- le forti disuguaglianze di accesso alla didattica integrata digitalmente registrate nel 2020 sembrano associate alle disuguaglianze territoriali che caratterizzano i diversi contesti scolastici analizzati.
Per quanto riguarda le prospettive future, lo studio ha evidenziato il potenziale delle nuove tecnologie e tecniche di analisi dati per valutare l’andamento dei percorsi scolastici degli alunni. Per esempio, l’intelligenza artificiale potrà essere utilizzata per individuare studenti a rischio abbandono, conferendo ai docenti gli strumenti per intervenire in tempo.
“Siamo in una fase cruciale – ha dichiarato il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone – L’analisi dei dati può metterci a disposizione informazioni utili per il futuro della scuola e del percorso educativo dei nostri ragazzi. La tecnologia, l’intelligenza artificiale possono essere validi alleate, ma occorre un pensiero e una strategia a monte. Il rischio, altrimenti, è che i più fragili restino indietro, e chi non ha accesso a strumenti ed opportunità si trovi di fronte ad un solco profondo scavato nei confronti dei coetanei, dall’accelerazione prodotta dal rapido cambiamento in atto”.
I dati relativi al comportamento degli studenti sulle piattaforme digitali è fondamentale. Questi dati: “Possono aiutare le politiche per l’istruzione a migliorare l’offerta formativa e a contrastare il rischio che le diseguaglianze sociali si riverberino anche nell’accesso all’istruzione. L’integrazione di queste informazioni permette di predire le difficoltà degli studenti e di intervenire in modo tempestivo per migliorare il loro successo scolastico“. – ha affermato Paolo Canino, Evaluation Lab, Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore