Il Fondo Nazionale per I’Innovazione, lanciato lo scorso 3 marzo, è ora pronto a erogare un ingente flusso di capitali di rischio a favore di start-up, PMI e fondi di venture capital: ha come obiettivo diretto lo sviluppo di nuovi investimenti mirati e – indiretto – la nascita di opportunità di lavoro e nuove professioni nei settori riguardanti startup e innovazione.
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Il direttore d’orchestra è CDP – Cassa Depositi e Prestiti – che qualche giorno fa ha nominato Enrico Resmini come Amministratore Delegato del Fondo, Wholesale and Strategy di Vodafone Italia poi partner in EY. Nel board anche Di Stefano, Marco Bellezza, Isabella de Michelis di Slonghello, Lucia Calvosa e Antonio Margiotta. L’operazione rientra in una serie di designazioni del Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti che hanno coinvolto ancheSace, Simest, Fintecna, Cdp Immobiliare, Cdp Investimenti SGR, Fondo Italiano d’Investimento, SIA e Salini Impregilo.
IN QUALI SETTORI INVESTE?
Inizialmente avrà una dotazione di circa 1 milardo di euro (stimato come garanzia dello Stato, di cui ora da decreto 310 milioni di euro).
Gli interventi saranno estesi a tutto il territorio nazionale, con approccio di investimento che va dal seed capital al capitale per lo sviluppo. Un’attenzione specifica ci sarà per il trasferimento tecnologico e nei settori strategici per la crescita e competitività del Paese, come l’intelligenza artificiale, i nuovi materiali, lo spazio alla sanità, agritech e foodtech, la mobilità, il fintech, il made in Italy e design, l’industria sostenibile.
COME INVESTE?
Il Fondo, denominato Invitalia Venture SGR (in quanto eredita in parte fondi e funzioni della SGR di Invitalia) opera come Venture Capitalist e investe come fondo di fondi in due modalità: o direttamente in startup/pmi innovative o in fondi di venture capital di società autorizzate da Banca di Italia.
Con la pubblicazione del decreto, infatti, sono state stabilite anche le modalità di utilizzo delle risorse stanziate con la delibera CIPE di approvazione della nuova versione del Piano operativo imprese e competitività, che ha stabilito altresì l’articolazione finanziaria delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.
L’articolo 3 stabilisce, infatti, che il Mise può operare investendo:
- in uno o più Fondi per il venture capital;
- in uno o più organismi di investimento collettivo del risparmio che investono in Fondi per il venture capital, istituiti e gestiti dalla SGR o da altre società autorizzate da Banca d’Italia a prestare il servizio di gestione collettiva del risparmio.
- I fondi gestiti dall’SGR investiranno in altri fondi di venture capital e in startup e Pmi innovative, con l’obiettivo di moltiplicare gli investimenti.
- Le risorse del Fondo potranno essere investite a condizioni di mercato, in regime di esenzione oppure ricorrendo congiuntamente a entrambe le modalità.
- Il Fondo invece anche con investitori privati indipendenti nella misura del 30%. Il decreto prevede un regime di esenzione. È stato stabilito un tetto qualora i Fondi per il venture capital operino a condizioni di mercato: sarà possibile investire una quota non superiore al 15% del valore degli attivi in Pmi emittenti azioni quotate e riportate nell’elenco pubblicato dalla Consob.Il decreto dà possibilità anche di fare finanza agevolata per un massimo di 15 milioni di euro per pmi (i privati partecipano al 10, 40 o 60 per cento).
IN QUALI SOCIETÀ PUÒ INVESTIRE IL FNI?
L’intento è quello di investire esclusivamente nel capitale di rischio di Pmi con elevato potenziale di sviluppo e innovative, non quotate in mercati regolamentati, che si trovano nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di sviluppo del prodotto (expansion, scale up financing). Insomma tutta quella galassia in cui operano giovanissimi talenti, spesso in fase di sperimentazione, in cui non esiste ancora un prodotto e l’azione non è ancora strutturata, ma che hanno estremo bisogno di trovare qualche investitore disposto a finanziaria anche solo un’idea o un’innovazione.