A Novara nasce il primo esempio italiano di project financing applicato alla valorizzazione del patrimonio culturale. Merito di una partnership pubblico-privata tra il Comune e Kalatà, realizzata per valorizzare la Cupola di San Gaudenzio.
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Proprio in un periodo complesso come quello che stiamo attraversando, la definizione di efficaci partenariati pubblico-privati per la valorizzazione del patrimonio culturale e per lo sviluppo di iniziative che possano rafforzare i flussi turistici assume una straordinaria importanza.
Questa direzione di lavoro, che vede la pubblica amministrazione mantenere e rafforzare il proprio ruolo di impostazione strategica in affiancamento ad imprese che possano farsi carico della copertura finanziaria e dell’operatività dei progetti, è tanto spesso auspicata quanto, a tutti gli effetti, raramente attuata.
Un segnale positivo, nel segno dell’innovazione, giunge dal Piemonte dove il Comune di Novara e Kalatà – impresa culturale cuneese sostenuta da Social Fare e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, in qualità di braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing – hanno appena perfezionato un esemplare rapporto di partnership per la valorizzazione della Cupola di San Gaudenzio, capolavoro ottocentesco di Alessandro Antonelli, secondo le modalità tipiche del project financing, dando vita in questo modo – con modalità del tutto inedite sulla scena nazionale – al primo esempio italiano di project financing applicato alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Le più comuni applicazioni del project financing, in Italia, riguardano la realizzazione e la gestione di impianti sportivi, parcheggi, strutture sanitarie o interventi di riqualificazione urbana.
In base all’iter del project financing il soggetto privato promotore (tipicamente un soggetto d’impresa) presenta alla pubblica amministrazione una proposta per finanziare, realizzare e gestire una particolare opera, individuata come “di pubblico interesse”, al contempo la proposta deve essere definita in modo tale da garantire all’impresa che realizza l’investimento un’adeguata sostenibilità finanziaria.
La procedura è piuttosto articolata, allo scopo di consentire, da parte delle pubbliche amministrazioni, le opportune verifiche all’efficacia progettuale e merito alla coincidenza fra la proposta che arriva dall’impresa e i propri atti di indirizzo, tuttavia presenta numerosi vantaggi.
Prima di tutto un vantaggio di tipo economico: il project financing, infatti, consente di realizzare opere pubbliche senza oneri per la pubblica amministrazione (ente locale).
Un altrettanto importante vantaggio riguarda l’aspetto gestionale: il project financing genera l’interesse dei privati allo sviluppo di progetti economicamente convenienti anche nella fase della gestione (e non più soltanto al momento della costruzione o realizzazione). Tutti gli attori coinvolti in un’operazione di project financing hanno l’interesse di programmare in modo efficiente opere che siano realmente funzionali. Si elimina quindi il rischio di realizzare cattedrali nel deserto, opere perfette da un punto di vista costruttivo, ma del tutto inadatte alla gestione ed alla produzione di utilità per i cittadini.
Grazie a questo esempio virtuoso di partnership, a partire dalla primavera 2021, si potrà scoprire la grandiosa Cupola di San Gaudenzio, capolavoro di Alessandro Antonelli, attraverso i percorsi, in gran parte mai aperti al pubblico, che conducono alla sommità di questo straordinario edificio, a circa 100 metri di quota.
La straordinarietà dell’iter che ha condotto alla partnership fra il Comune di Novara e Kalatà fa il paio con l’eccezionalità del bene che sarà oggetto di valorizzazione: la Cupola di San Gaudenzio – infatti – è il simbolo indiscusso della città di Novara, segna lo skyline del territorio è ha una storia e caratteristiche che la rendono uniche a livello internazionale. La sottostante basilica, infatti, fu ultimata ad inizio ‘600 e dotata di una cupola per così dire “ordinaria”. Nel corso dei secoli prese corpo fra i novaresi l’ambizione di fornire all’amata basilica dedicata al santo patrono una “sopraelevazione” che ne costituisse il tratto distintivo e che non avesse uguali per maestosità e dimensioni.
Fu incaricato della progettazione e della realizzazione dell’opera il visionario architetto Alessandro Antonelli, che già aveva realizzato la Mole a Torino e che immaginò un prodigioso edificio in grado di elevarsi per oltre 120 metri senza tuttavia gravare sul sottostante edificio seicentesco.
La Cupola, il cui cantiere di realizzazione durò oltre 40 anni, è interamente realizzata in mattoni, in una successione di ardite strutture che si susseguono fino alla slanciata parte sommitale.
I visitatori, in piena sicurezza, lungo un percorso che si muove fra gli spazi all’esterno e quelli all’interno della Cupola, potranno scoprirne dall’interno e da vicino la storia costruttiva e le peculiarità, in una proposta di visita che unisce i contenuti storico artistici alla dimensione esperienziale, secondo un format già sperimentato con successo da Kalatà presso il Santuario di Vicoforte (CN) e la Basilica di Santa Maria delle Vigne (GE).
“Una straordinaria testimonianza architettonica, ma soprattutto monumento simbolo di una città che in questi ultimi anni è fortemente cresciuta con la prospettiva di diventare ancora più attrattiva sia da un punto di vista economico che culturale. Parte il progetto di valorizzazione della Cupola di San Gaudenzio, uno dei pilastri fondamentali di un più ampio programma di riqualificazione che guarda al futuro. Un progetto che si è sviluppato attraverso un iter innovativo di project financing, una procedura praticamente unica, nel panorama nazionale, finalizzata ad un processo di promozione turistica ed economica del territorio. L’esperienza di Kalatà, nell’ambito della promozione dei siti culturali, consentirà una proposta turistica orientata ad una vera e propria esperienza, anche emozionale, che permetterà di salire fino a 98 metri e di ripercorrere il progetto visionario e unico dell’architetto Alessandro Antonelli.” – ha dichiarato Alessandro Canelli – Sindaco del Comune di Novara.
“Siamo molto orgogliosi e onorati di potere contribuire a migliorare la conoscenza e la fruizione della Cupola di San Gaudenzio. Un bene culturale straordinario che consente di sperimentare un’inedita modalità di partenariato tra pubblico e privato. La collaborazione con il Comune di Novara permette, infatti, di realizzare la prima sperimentazione di project financing applicata a un bene culturale a livello nazionale. Mai come in questo periodo appare necessario sviluppare strumenti in grado di coniugare in modo armonico e non conflittuale le potenzialità dell’intraprendenza privata con le esigenze di valorizzazione e di impatto culturale perseguite dall’ente pubblico.” – ha dichiarato Alessandro Bollo – Presidente di Kalatà.
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Kalatà è un’impresa culturale cuneese, che sta innovando i tradizionali modelli di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale italiano, cambiando – anche in concreto – la prospettiva con cui i visitatori si approcciano alla scoperta delle opere artistiche e architettoniche. E’ oggi tra le prime realtà italiane a puntare su tecnologia e innovazione a impatto nel settore dei beni e delle attività culturali e nel 2020 è entrata nel portafoglio di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, investitore e advisor “impact”, che ha investito nell’iniziativa 200.000 €.