Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore ha partecipato alla quarta edizione del Forum EY sull’innovazione sociale, il momento conclusivo di un percorso di approfondimento e riflessione su come la finanza sociale, il digitale e la collaborazione tra enti profit e non profit possa contribuire alla generazione di valore per la comunità.
I workshop di avvicinamento si sono articolati sui seguenti temi: cambiare cultura e paradigmi per produrre più valore economico e sociale; la potenzialità del digitale come cruscotto per analisi previsionali e pianificazione sul territorio; il digitale può supportare il non profit a ‘fare meglio’ (investire, realizzare, misurare); la sostenibilità sociale come sbocco occupazionale e terreno di sviluppo per nuove competenze; nuove forme del lavoro: opportunità e criticità offerte dal Terzo Settore; innovazione digitale e nuovi modelli di intervento e innovazione sociale; i circoli virtuosi che portano vantaggio a tutta la catena, da chi finanzia, a chi realizza, al destinatario finale.
Tra i relatori dell’evento di chiusura, Marco Gerevini, membro del CdA di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, ha illustrato alla platea l’approccio della Fondazione come attore che vuole incentirvare le realtà profit e non profit a fare sistema, mettendo a disposizione capitali pazienti per favorire la crescita di nuove iniziative in grado di generare valore sociale, ambientale o culturale.
Un estratto dell’intervento di Marco Gerevini: “Ormai il confine tra settore profit e non profit va sfumando sempre più. La recente riforma del terzo settore, in particolare nell’ambito della disciplina dell’impresa sociale, introduce elementi di interesse anche per investitori profit che abbiano a cuore il bene comune e l’impatto sociale prodotto dai loro investimenti. Perché si diffonda questo nuovo approccio agli investimenti che guarda non solo al rendimento finanziario ma anche alla generazione di benefici per le comunità e gli individui, è necessario che migliori sostanzialmente la qualità della domanda, in termini di prospettive di sostenibilità economica, e che si sviluppino ulteriormente e si consolidino alcuni elementi cruciali: dalle metodologie per la valutazione dell’impatto, agli strumenti finanziari di capitale e di debito più idonei, alla presenza di soggetti di supporto come advisor, consulenti, intermediari finanziari, incubatori, acceleratori, allo sviluppo di tecniche finanziarie che includano nei modelli di valutazione il valore dell’impatto generato, a riduzione del rischio o dell’ “hurdle rate” dell’investimento“.