Il Decreto Rilancio – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale come Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” – contiene alcune importanti novità in termini di agevolazioni anche per le start-up.
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Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, advisor e investitore in start-up e PMI a impatto sociale, da evidenza delle novità più significative introdotte rispetto alla disciplina precedente.
Le agevolazioni prima del Decreto
a) Permanenza del requisito dell’iscrizione del registro speciale delle startup per 5 anni;
b) Detrazione fiscale del 30% per le persone fisiche che investono in startup;
c) Estensione del visto di soggiorno per periodi superiori a tre mesi a cittadini extra UE, per investimenti di almeno 500.000 euro in startup;
d) Possibilità per le imprese (diverse da quelle che controllano direttamente o indirettamente la startup) di rendicontare, ai fini del credito d’imposta ricerca e sviluppo, le prestazioni rese dalle startup.
e) Messa a disposizione di un fondo di sostegno al venture capital, destinati a sostenere investimenti nel capitale. Anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili.
Il sostegno è previsto anche per altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso.
Le nuove agevolazioni previste dal Decreto
Le ulteriori agevolazioni alle start up con il Decreto Rilancio hanno rafforzato quelle preesistenti e sono:
a) Le startup potranno permanere per un anno in più nell’apposito registro speciale per loro previsto;
b) Innalzamento della detrazione fiscale al 50% per le persone fisiche che investono in startup;
c) Dimezzamento ad euro 250.000 di investimento per l’ottenimento del visto di soggiorno ai cittadini extra UE;
d) E’ esteso alle spese per contratti di ricerca extra muros stipulati con startup innovative. L’agevolazione è al 12%, le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare;
e) Rifinanziamento per 200 mln di euro al Fondo di sostegno al venture capital, destinati a sostenere investimenti nel capitale. Anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili. O altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso. E altri 200 mln del Fondo di garanzia PMI da destinare alle startup innovative.
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