Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore

L’impatto sociale e finanziario della Facebook Coin?

Zuckerberg prepara il suo ingresso nel mondo del fintech, prefigurando il lancio di una valuta – made in Facebook – dall’impatto sociale e finanziario senza precedenti. 

________

Secondo un articolo pubblicato di recente da Business Insider, sembra proprio che Facebook stia dialogando con le autorità monetarie competenti per ottenere il via libera alla creazione della “Facebook Coin” (altri nomi possibili, secondo la stampa anglosassone, sono GlobalCoin o Libra): una moneta virtuale, agganciata a una valuta reale, come i dollari o gli euro, che potrebbe essere impiegata inizialmente per i pagamenti digitali sulla propria rete – un sistema già sperimentato negli Stati Uniti tra gli utenti di Messenger, ma con account associati a veri conti bancari – e dopo anche sul resto del web, e non solo.

La moneta di Facebook potrebbe circolare già all’inizio del 2020, provocando uno scossone nel fintech (crasi di finance e technology), un settore in grande fermento: nel 2018, infatti, le transazioni digitali, cioè i pagamenti commerciali o lo scambio di denaro via Internet, hanno raggiunto i 2,8 miliardi di dollari, mentre nel comparto si riversavano 111,8 miliardi di investimenti (erano stati 67,1 nel 2015).

Quale potrebbe essere l’impatto sociale e finanziario della Facebook Coin?

Ogni mossa commerciale del colosso di Menlo Park non ha rivali, semplicemente per l’impatto del numero di utenti ai quali è in grado di rivolgersi: 2,4 miliardi gli utenti iscritti al social, un miliardo circa su Instagram500 milioni di persone mediamente in chat ogni giorno su WhatsApp e altrettante che usano Messenger. I numeri parlano chiaro: la moneta di Facebook potrebbe avere una rapidità d’adozione ineguagliabile per qualsiasi concorrente, anche di vecchia data come PayPal.

Zuckerberg, inoltre, ha la certezza di raggiungere in un batter d’occhio diverse fasce di età e segmenti di mercato: Facebook è ormai il social degli over 30, Instagram dei più giovani; entrambi, inoltre, sono diventati indispensabili per le aziende: il 22% di tutta la pubblicità digitale al mondo passa per i due canali. Il boss di Menlo Park potrebbe offrire eventualmente anche degli sconti alle aziende che fanno pubblicità sulla sua piattaforma usando la propria valuta, o “premiare” in Facebook Coin gli utenti che guardano gli annunci.

In India 190 milioni di persone non possiedono un bancomat

Va aggiunto un dato ancor più importante: esistono, ad oggi, numerose zone del mondo in cui avere un conto in banca non è del tutto ovvio, e Facebook potrebbe coprire quel vuoto. Soltanto in India 190 milioni di persone non possiedono bancomat o carte di credito, non possono scambiarsi denaro che non sia contante, non possono pagare on line, ottenere prestiti e via discorrendo. Molte sono però iscritte a Facebook o potrebbero iscriversi in pochi istanti, ottenendo accesso a una serie di servizi altrimenti loro preclusi.  Un po’ come succede in Cina, il Paese con il più alto numero di unbanked – senza banca – al mondo, grazie a WeChat del colosso Tencent.