INNESTO, il primo progetto di “Housing Sociale” Zero Carbon in Italia, vince il concorso internazionale “C40 Reinventing Cities” per la riqualificazione dell’area Scalo Greco-Breda a Milano.
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INNESTO è un progetto proposto da un team rappresentato dal Fondo Immobiliare Lombardia (FIL) – gestito da Investire sgr – con Fondazione Housing Sociale (FHS) – partner strategico – Barreca & La Varra per il progetto architettonico e del paesaggio e Arup Italia per il progetto urbanistico e ambientale.
L’annuncio è stato fatto questo pomeriggio ad Oslo nell’ambito della “Reinventing Cities finale” alla Kulturkirken Jakob. I sindaci e gli assessori delle città di Oslo, Madrid, Oslo, Parigi, Reykjavik, e l’Assessore all’urbanistica al verde e all’agricoltura di Milano, Pierfrancesco Maran, hanno svelato i progetti vincitori del concorso internazionale per le più innovative e ambiziose iniziative di rigenerazione proposte nelle rispettive città.
Avviato dal C40 Cities Climate Leadership Group e reso possibile grazie al contributo di Climate KIC e ofo, “Reinventing Cities” è un bando internazionale che ha coinvolto 14 città nel mondo per 31 siti da riqualificare, con una rigenerazione urbana resiliente e a zero emissioni. La prima fase del concorso, bandito nel marzo del 2018, si era conclusa a luglio 2018 quando per l’area dello scalo Greco-Breda di Milano erano stati selezionati 3 progetti: L’INNESTO, ovvero un nuovo modo di abitare a zero emissioni collaborativo e sostenibile, immerso nel verde, tra orti di comunità, giardini e spazi pubblici, ha vinto la seconda fase.
La proposta vincitrice di Reinventing Cities ha la potenzialità e l’ambizione di diventare lo showroom delle nuove strategie di sostenibilità di Milano. La proposta progettuale del Fondo Immobiliare Lombardia si fonda sull’esperienza maturata negli ultimi dieci anni dal team di gestione del Fondo Immobiliare Lombardia insieme a Fondazione Housing Sociale, precursori – da una idea di Fondazione Cariplo – del concetto di Housing Sociale in Italia. Il progetto è realizzato dal Fondo Immobiliare di Lombardia, primo fondo etico per l’housing sociale, promosso da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, su aree che il Comune di Milano – partner dell’operazione ‐ ha messo a disposizione in diritto di superficie. Il Fondo Immobiliare Lombardia, gestito da InvestiRE Sgr, annovera tra i propri quotisti importanti istituzioni come il Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da Cdp Investimenti Sgr e sottoscritto da Cassa depositi e prestiti per 1 miliardo di euro, le stesse Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, Intesa Sanpaolo, Cdp, Unicredit, Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri, Generali, Banco BPM, Aler Milano, TIM.
A partire dalle 10 Sfide definite da C40, dalla specificità del tema Housing Sociale, e dalle caratteristiche del contesto locale, il Team ha identificato tre obiettivi che hanno caratterizzato l’offerta: il primo Housing Sociale Zero Carbon in Italia, la gestione responsabile e resiliente delle risorse, degli spazi e della comunità nel lungo periodo, e la creazione di una Human Adaptive Zone, un quartiere collaborativo con un cuore agricolo. Il bilancio della CO2 tiene conto della costruzione e dei successivi 30 anni di gestione ed è stato pensato e disegnato per raggiungere un bilancio pari a zero lungo tutto il ciclo di vita.
Per l’area di circa 62.000 metri quadri composta da tre parti (l’ex scalo ferroviario accanto alla stazione Greco-Pirelli, un’area verde su via Breda, e un binario dismesso che si affaccia a ovest sul quartiere Bicocca) di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane SpA (FS) e FS Sistemi Urbani SRL (FSSU), il progetto del masterplan sviluppato dallo studio milanese di architettura Barreca & La Varra e da Arup Italia prevede l’occupazione per il 72% da aree verdi attrezzate, con l’introduzione di circa 700 nuovi alberi. Il 76% dell’area sarà superficie filtrante (non costruita né sottoterra né nel sottosuolo), con un sistema di connessioni verdi e degli spazi verdi attrezzati. Orti privati e didattici, un frutteto, serre e un giardino comunitario completano l’offerta di verde, che prevede con una quota di verde attrezzato per abitante di 38 mq.
In questo quartiere innovativo sorgeranno circa 400 nuovi alloggi di housing sociale (dei quali circa 50 con giardino al piano terra), 300 posti letto per studenti, una offerta volta ad attrarre persone in grado di“cambiare il mondo”, pronte a mettersi in gioco modellando i propri stili di vita, che saranno coinvolte tramite strumenti innovativi di monitoraggio e informativi, con meccanismi di premialità finalizzati alla massimizzazione del risultato, catalizzando un potenziale disruptivo capace di produrre i frutti attesi de l’INNESTO e di diffonderne il patrimonio culturale, conoscitivo e progettuale facendolo “gemmare” in tutta la città. Saranno tutti edifici “Nearly Zero Energy Buildings” integrati con sistemi costruttivi e tecnologici prefabbricati con un’ottimale mix di materiali sostenibili, ai fini di minimizzare la produzione di CO2 e rifiuti, consentendo di smantellare e riciclare al 100% le strutture. L’ottimizzazione e la flessibilità degli spazi abitativi hanno caratterizzato la progettazione architettonica di Barreca & La Varra: rapidità ed efficienza costruttiva, flessibilità spaziale e tipologica, dimensione morfologica e metrica compositiva, così come il contenimento delle quantità dei materiali necessari alla sua costruzione, sono alla base della scelta tecnologica della “industrializzazione del prodotto edilizio”.
L’INNESTO è uno showroom sui temi dell’economia circolare, della sostenibilità e anche dell’innovazione. Oltre a raggiungere l’obbiettivo “Zero Carbon”, raccoglie un insieme di proposte con l’obbiettivo di implementare delle soluzioni metropolitane per ridurre le emissioni GHG e l’insediamento di un Circular Economy District di 1200 mq promosso e gestito da Cariplo Factory. Mette a sistema soluzioni intelligenti per promuovere la crescita verde, incuba e accelera start up, offrendo nuove job opportunities grazie all’innovation hub CED che ha come obiettivo lo sviluppo e la sperimentazione di modelli innovativi di produzione, consumo e stili di vita, orientati alla circolarità attraverso l’attivazione della comunità. Un Community Food Hub di 1200 mq e una Urban Farming, insieme alle strutture residenziali compongono una nuova Human Adaptive Zone, con dotazioni di vari servizi quali portineria di quartiere.
Un App di quartiere e una Social Smart City Matrix (SSCM, sviluppata grazie alla collaborazione tra Planet Idea, Arup e RECS Architects) saranno strumenti in grado di bilanciare la scelta delle soluzioni intelligenti in ambito sociale e tecnologico, per monitorare e validare l’impegno degli investitori ad agire nella direzione della smart city.
L’INNESTO mira a diventare un esempio per Milano anche per quanto riguarda la mobilità urbana del futuro: bike sharing, car sharing e flotte di auto di quartiere ridurranno il tasso di motorizzazione del comparto al 66%, con incremento di superfici ciclopedonali di 3,2 km lineari e riduzioni di emissioni di CO2 legate agli spostamenti dei residenti come dimostrato dallo studio di Mobility in chain.
Il team, con il coordinamento del prof. Marco Filippi, coadiuvato dalla società GET (Generate sustainablE Thinking), ha sviluppato un articolato e dettagliato piano di monitoraggio che si estenderà lungo tutto il processo di progettazione, realizzazione e gestione pluriennale de L’INNESTO.
L’INNESTO ha previsto una gestione idrica sostenibile per l’intero ciclo dell’acqua, valorizzando e riutilizzando le acque meteoriche, evitando la saturazione delle reti fognarie, e minimizzando il consumo e lo spreco di acqua potabile. Le acque meteoriche vengono riutilizzate 100% in situ, con un risparmio sul consumo di acqua potabile del 30%, e il 15% delle acque nere trattate e recuperate direttamente in situ come descritto nel progetto sviluppato da Stantec . Un sistema innovativo di teleriscaldamento di quarta generazione (4GDH) sarà alimentato da fonti di energia rinnovabili, e includerà un sistema di recupero di calore delle acque reflue. Vasche per la coltura acquaponica integreranno due cicli generalmente separati, l’acquacoltura e l’orticoltura idroponica, minimizzando sia gli input chimici che gli output di scarti.
Il progetto prevede quindi un impegno di 30 anni per integrare gestione, strumenti innovativi e spazi condivisi con valori aggiunti, per creare relazioni tra i residenti, coinvolgendo l’intero quartiere: una Human Adaptive Zone.
Gli obiettivi del bando di Reinventing Cities sono stati l’occasione per costituire un gruppo di lavoro multidisciplinare dove al committente e ai progettisti si sono uniti i principali attori impegnati nella gestione e creazione di un modello di futuro sostenibile del quartiere.
Il gruppo di lavoro guidato da Fondo Immobiliare Lombardia (FIL) ha visto la collaborazione attiva dei gestori delle reti come A2A Calore e Servizi, delle principali organizzazioni impegnate nello sviluppo di progetti sociali (Delta Ecopolis, In-Domus, EStà, Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore, AIM, Arimo, Future Fond, Fungo Box, The Circle, Peverelli, Nazca Mondoalegre) ai quali si sono uniti prestigiosi atenei e centri di ricerca e di innovazione (Politecnico di Milano con il Professor Mario Motta, centro di ricerca TEBE – Technology Energy Building Environment – del Politecnico di Torino con il Professor Marco Filippi, Cresme Ricerche Spa, Cariplo Factory, Intesa San Paolo Innovation Center, Planet Idea), tutti soggetti singolarmente impegnati in progetti focalizzati nella creazione di nuovi modelli per l’abitare sostenibile, sia dal punto di vista energetico che sociale.
Tale gruppo di lavoro è stato affiancato da un Team di professionisti internazionali di altissimo livello (Arup, Stantec, Barreca & La Varra, Mobility In Chain, Ariatta, Starching, Borlini & Zanini SA) e da un’impresa di costruzione e produzione di tecnologie costruttive innovative (Wood Beton), permettendo di trasformare in un progetto concreto delle idee estremamente ambiziose.
Il lavoro prodotto da questo Think Tank rappresenta di per sé un risultato straordinario perché ha generato, oltre che il progetto per Reinventing Cities, soluzioni interessanti per sviluppi futuri su scala urbana. Questo Think Tank è un patrimonio oggi a disposizione per la città e la comunità per i suoi sviluppi futuri.
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